Biografia

Quando inizio a dipingere si crea una fusione fra me e la tela, che altro non è se non lo specchio della mia anima.Infatti le tele raccolgono gli echi di mondi fantastici,e sono frutto di momenti di gioia, armonia così come di dolori, sofferenze, interrogativi senza risposte: apparentemente sono senza un soggetto, di fatto ne raccolgono una molteplicità infinita. Le tele non sono altro da me, per questo non sono mai finite”.

Cinthia Pinotti nasce a Roma da famiglia di origini fiorentine. Compie studi classici e dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma svolge la professione di Avvocato dal 1979. Nel 1988 vince il concorso nella magistratura della Corte dei conti dove, dal 1992  svolge le funzioni di Vice Procuratore Generale.

Nel 1996 ottiene una cattedra Jean Monnet in diritto commerciale europeo presso l’Università della Tuscia di Viterbo e dal 2008 è docente incaricato  di diritto amministrativo presso la Pontificia Università Lateranense.

Giurista apprezzata ed eclettica, studiosa di diritto europeo, molto sensibile rispetto ai temi sociali della giustizia,  coltiva da sempre molteplici interessi anche in campo letterario ed artistico.

Autodidatta, si accosta alla pittura negli anni ‘80.

Seguono lunghi anni di pausa densi di impegni istituzionali e accademici ai quali dal 2008 fa seguito l’apertura ad un maggiore spazio interiore e la  scoperta di  una intensa espressività artistica  nel segno di una pittura ad olio informale, materica, che si realizza attraverso il colore, come libera proiezione e manifestazione di emozioni, pulsioni, che dilagano oltre i limiti dei dipinti .

E’ una pittura emotiva ed istintuale, realizzata a spatola, nella quale non v’è un progetto o un bozzetto, ma solo l’esigenza di esprimere  in modo diretto sulla tela la complessità del proprio sé attraverso dipinti che  non rinnegano la realtà ma la rielaborano, la trasformano,  la dilatano oltre i limiti del tempo e dello spazio.

C’è una connessione profonda tra sensibilità della giurista e quella artistica. In entrambe c’è l’esigenza di superare un limite, un finito, un senso impossibile di compiutezza che contrasta con la perenne mutevolezza delle vicende umane.

Nel Gennaio 2015, si è tenuta la prima mostra personale dell’artista, nell’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma. L’esposizione dal titolo “Il Colore del Sè” è stata curata dal Prof. Claudio Strinati.